L'esatta data di fondazione dell'associazione sportiva roma è da sempre un mistero irrisolto, in quanto ad oggi non esiste una documentazione ufficiale che sancisca luogo e data di nascita della squadra giallorossa.
Che ci
fosse un progetto di realizzare un'unica squadra di calcio nella Capitale in
grado di contrastare lo strapotere dei clubs del nord è dato certo, in quanto
già nel 1926, quindi un anno prima la fondazione dell'as roma, le società Alba
ed Audace si fusero, così come fecero Pro Roma e Fortitudo.
Per l'esattezza la data di origine del 'progetto' as roma è riconducibile al 22 agosto 1926. Quel giorno, allo Stadio Nazionale (poi Stadio Torino e Flaminio) la Juventus F.C. surclassò l'Alba Roma con uno schiacciante 5 a 0. I bianconeri di Torino, dopo aver archiviato la pratica già nell'andata, vinta per 7 a 1, si limitarono alla gestione della gara con un dominio mai messo in discussione dai romani. Seppur in quel 5 a 0 non vi fu nulla di così straordinario (altre volte i clubs del nord avevano vinto nettamente a Roma) si trattò comunque della finale di ritorno del campionato nazionale e la vittoria in scioltezza dei torinesi fu vissuta nell'ambiente calcistico romano come una totale debacle, che fece riflettere profondamente due esponenti del calcio romano, Ulisse Igliori e Felice Tonetti, rispettivamente presidenti dell'Alba Roma e dell'Audace Roma. Da quella umiliazione sportiva nacque dopo pochi giorni l'Unione Sportiva Alba Audace, che fu creata dall'On. Igliori, al tempo politico di spicco a Roma nel partito nazionale fascista, il quale assunse anche la carica di presidente unico del club. Appena una settimana più tardi, sulla scia di questa iniziativa, Niccolò Maraini e Italo Foschi, rispettivamente presidenti della Fortitudo e della Associazione Sportiva Fascista Pro Roma (chiamata comunemente Pro Roma) si unirono formando un'altra società sportiva.
Per l'esattezza la data di origine del 'progetto' as roma è riconducibile al 22 agosto 1926. Quel giorno, allo Stadio Nazionale (poi Stadio Torino e Flaminio) la Juventus F.C. surclassò l'Alba Roma con uno schiacciante 5 a 0. I bianconeri di Torino, dopo aver archiviato la pratica già nell'andata, vinta per 7 a 1, si limitarono alla gestione della gara con un dominio mai messo in discussione dai romani. Seppur in quel 5 a 0 non vi fu nulla di così straordinario (altre volte i clubs del nord avevano vinto nettamente a Roma) si trattò comunque della finale di ritorno del campionato nazionale e la vittoria in scioltezza dei torinesi fu vissuta nell'ambiente calcistico romano come una totale debacle, che fece riflettere profondamente due esponenti del calcio romano, Ulisse Igliori e Felice Tonetti, rispettivamente presidenti dell'Alba Roma e dell'Audace Roma. Da quella umiliazione sportiva nacque dopo pochi giorni l'Unione Sportiva Alba Audace, che fu creata dall'On. Igliori, al tempo politico di spicco a Roma nel partito nazionale fascista, il quale assunse anche la carica di presidente unico del club. Appena una settimana più tardi, sulla scia di questa iniziativa, Niccolò Maraini e Italo Foschi, rispettivamente presidenti della Fortitudo e della Associazione Sportiva Fascista Pro Roma (chiamata comunemente Pro Roma) si unirono formando un'altra società sportiva.
Seppur
buoni amici, l'abruzzese di Corropoli Italo Foschi era al tempo contrapposto
proprio a Maraini in un'ambita contesa elettorale, volta ad aggiudicarsi il
ruolo di rappresentamente di Roma nella FederCalcio (la ex F.I.F. - Federazione
Italiana del Football).
Il dado
era tratto: Foschi vinse e fu eletto dapprima segretario della Federazione
Fascista e poi all'ispettorato sportivo dell'Urbe. L'anno successivo (1927),
dopo la retrocessione nel campionato nazionale di Alba/Audace (penultima nel
gir.A) e Fortitudo/ProRoma (ultima nel gir.B), lo stesso Foschi avviò
definitivamente il progetto 'fusione' che poi, un anno dopo, originò l'as roma,
e che in un primo momento prevedeva anche l'affiliazione del primo club di
calcio fondato a Roma, ovvero quella Podistica Lazio (poi SS Lazio dal 1925),
attiva nel calcio già dal 1902 e partecipante ai campionati organizzati dalla
Figc dal 1912.
L'idea
di Foschi in fondo era semplice: partire dall’esistente, ovvero dalla Società
Fascista Fortitudo Pro Roma, l’Alba Audace, il Roman Football Club ed appunto
la Lazio. Fare di quattro nuclei distinti un’unica grande struttura.
Nel
frattempo, nell'estate del 1926, con la Carta di Viareggio (al quale Foschi
collaborò), il governo fascista riorganizzò il campionato calcistico abolendo
la divisione fra Nord e Sud, inaccettabile dal punto di vista degli ideali
nazionalistici del regime. Le vecchie Leghe Nord e Sud vennero di conseguenza
smantellate: diciassette formazioni provenienti dall'ex Lega Nord e tre
formazioni provenienti dall'ex Lega Sud, l'Alba Roma, la Fortitudo Roma e il
Napoli, furono iscritte alla nuova Divisione Nazionale che aprì ufficialmente
le porte al professionismo.
Ma come
detto, durante i tornei del 1926-27 le squadre romane furono retrocesse.
Secondo il regolamento, nel 1927 la nuova edizione della Divisione Nazionale
avrebbe dovuto prendere il via con una sola società proveniente da regioni al
di sotto della Toscana, e l'avente diritto era la Lazio, fresca neopromossa in
quanto vincitrice del Gruppo Sud della Prima Divisione. Proprio in funzione di
ciò Foschi, mirando ad ingraziarsi proprio i biancocelesti, organizzò numerose
amichevoli tra i clubs romani, una di queste, Fortitudo - Lazio, fu di
particolare rilevanza, in quanto fu riportata anche dal il quotidiano il
Messaggero del 22 maggio 1927 e nel quale fu riportata anche una nota
aggiuntiva al match, in cui si specificava l'imminente fusione tra i
biancocelesti e la squadra di Maraini. Il
piano di Foschi era chiaro ed aveva un obiettivo imprescindibile: arruolare a
tutti i costi l'aristocratica Lazio, in quanto unica avente diritto a
partecipare all'imminente campionato nazionale 1927/28, nonchè in possesso di
strutture d'allenamento e dello Stadio della Rondinella, che sorgeva nell'area
fra gli attuali Stadio Flaminio e Palazzetto dello Sport.
La
storia racconta che il generale Giorgio Vaccaro (su avvertimento di Maraini e
di comune accordo con la dirigenza biancoceleste), impedì l'inglobamento della
SS Lazio nella grande fusione di Foschi, rivendicando lo status di ente morale
(e sportivo) del quale la Lazio era stata insignita nel 1921. Era
il 06 giugno 1927 e quel giornò nacque il derby calcistico della Capitale, oggi
il più sentito d'Italia.
Foschi
rimase spiazzato dall'opposizione del gerarca Vaccaro calcolando, erroneamente,
che i Laziali non avrebbero posto alcuna resistenza, ammainando colori sociali
e soprattutto una storia sportiva di 27 anni.
All'indomani
del grande rifiuto Foschi, seppur infastidito, attuò il piano B e con rapidità
fascista (così come letteralmente riportò il Messaggero in un breve articolo
nei giorni seguenti) organizzò un incontro, in data mai stabilita con esattezza
(forse il 6, il 7 o il 9 giugno 1927), con il presidente dell'Alba
l'On.Igliori, quello del Roman, l'Avv.Vittorio Scialoja e il marchese Giovanni
Sacchetti, presidente della Fortitudo/Pro Roma.
Quella
sera Roman, Alba/Audace e Fortitudo/Pro Roma divennero una sola entità: associazione
sportiva roma. Nell'occasione, per comodità logistica e per non perdere altro
tempo, venne anche stabilito, senza alcun tipo di discussione o votazione, che
l'FC Roman avrebbe concesso l'uso del campo di gioco (motovelodromo Appio) e i
colori sociali giallo e rosso, mentre la Fortitudo lo stemma con la lupa
(riadattato con i colori del Roman). Concessioni al quale Scialoja si adeguò
senza controbattere ma con scarso entusiasmo. Prima di congedere velocemente i
suoi ospiti (l'incontro forse fu organizzato nell'abitazione privata di Foschi
in via Forlì 16) e nel chiaro intento di evitare ripensamenti dell'ultimo
minuto, il 'padre' di tutti i romanisti pretese la firma dei presidenti
presenti, con eccezione di Umberto Farneti, factotum dell'Alba ed assente
perchè all'oscuro della riunione.
L'as
roma era ormai realtà. Ci fu tuttavia una coda polemica all'accordo 'segreto'
di Via Forlì, che spesso le ricostruzioni storiche di matrice giallorossa
omettono. Farneti, che era proprietario di una rinomata bottiglieria nella
centralissima via del Gambero era un personaggio particolare, molto conosciuto
e rispettato in ambito sportivo, tuttavia molto ruvido e romano in ogni
caratteristica possibile. Quando venne informato del siglato accordo e della
morte sportiva della sua creatura, l'Alba, andò su tutte le furie e chiese un
immediato chiaramento a Foschi. Questi tentò di spiegare al Farneti il 'volere'
superiore del regime, offrendo anche un ruolo di prestigio nella neonata
società. Farneti però, che era chiamato un pò da tutti 'er guercio', per via di
un difetto alla vista, si rifiutò di firmare le carte, non riuscendo tuttavia
ad impedire l'assorbimento dell'Alba nella nuova idea giallorossa. In
conseguenza del tradimento ricevuto Farneti si associò, per un breve periodo e
per vendetta, nella Società Sportiva Lazio.
Molti
sostengono che la fusione fu una necessità del calcio romano, data la
situazione economica dei diversi sodalizi e l'impossibilità di gareggiare ad
armi pari con le formazioni settentrionali. Altri sostengono, e questa è
l'ipotesi più verosimile visto come si svolse l'intera vicenda, che fu un vero
e proprio ordine e che i presidenti dei vari clubs che originarono l'as roma
furono tutt'altro che felici di ammainare le loro formazioni e la loro storia.
A riprova di ciò ci sono, oltre alla citata protesta di Farneti, anche altri
due elementi:
a)
l'effettiva non necessità di creare un altro football club a Roma, in quanto
sarebbe stato sufficiente rinforzare economicamente due club storici di Roma già
esistenti, ovvero la SS Lazio 1900 (che era riuscita comunque a disputare,
nonostante il divario tecnico con i clubs del nord, ben tre finalissime
nazionali nel 1913, 1914 e 1923) e la SS Alba Roma 1907 (finalista nazionale
nel 1925 e nel 1926).
b) la rivendicazione
postuma dei vecchi 'borghigiani' della Fortitudo, che sottolinearono l'apporto
di ben 12 giocatori (di cui ben cinque avevano indossato la maglia della
nazionale) alla nascita dell'as roma, specificando l'imposizione di Foschi alla
fusione.
Questa,
in sintesi, la storia...
In conclusione è quindi fuori discussione che l'as roma sia stata
un'idea dell'abruzzese di Corropoli Italo Foschi, così come è accertato che ciò
avvenne nell'anno 1927. Tuttavia, ad oggi, non vi è traccia di documenti ufficiali
che attestino con precisione la data di fondazione della società
giallorossa. La domanda che automaticamente ci poniamo è: come e perchè
questi documenti sono andati perduti, ammesso che siano mai esistiti? Alcuni
storici identificano la ragione nel mancato rispetto delle regole adottato
proprio da Foschi, e la risposta di ciò è forse riposta in due atti ufficiali
della FIGC, legati tra loro a filo diretto:
1) La circolare del 22 agosto 1927 in cui il
CONI ricordò agli enti provinciali sportivi fascisti il divieto di sopprimere o
agglomerare società senza aver prima ottenuto il permesso del Coni stesso.
Foschi sapeva bene di non poter ottenere in tempi brevi quell'autorizzazione e
decise volutamente di contravvenire alle rigide regole del Coni, del quale lo
stesso Foschi ne era membro. Costituendo l'as roma senza mai ufficializzarla
con un atto costituente ratificato non si dava quindi la prova
dell'avvenuta fusione.
2) una notifica federale (intesa come
calcistica) del 1924, firmata dall'allora presidente della FIGC e nel quale
veniva precisato che in caso di fusione di società i giocatori dei clubs
assorbiti avevano la possibilità, entro i 15 gg dell'avvenuta ratificata della
fusione stessa, di accasarsi in altri football club. Divulgare l'avvenuta
fusione avrebbe potuto quindi innescare la fuga di molti giocatori dei clubs
coinvolti nella fusione stessa.
In
conclusione, se consideriamo che l'Alba e la Fortitudo fornirono alla prima
versione dell'as roma i migliori giocatori di tutta Roma (se si escludono
quelli della Lazio) è verosimile che il
documento ufficiale della fondazione giallorossa non fu mai reso pubblico o
forse mai realizzato perchè non si aveva l'autorizzazione del Coni e per
evitare la possibile fuga al nord dei migliori talenti romani, attirati da
lauti guadagni promessi dai clubs più potenti. Ad avvalorare questa ipotesi fu
anche il comportamento post-fusione proprio di Italo Foschi, che a più riprese,
sui quotidiani, diffidò il Milan e la Juventus a fare la 'spesa' di giocatori
dell'as roma prima della nuova stagione sportiva.
L'as
roma, per volere del regime fascista, doveva da subito controbattere lo
strapotere calcistico dei grandi clubs del norditalia, che si erano rafforzati
attraverso l'apporto di circoli cittadini molto organizzati e che la città di
Roma, con le tante rivalità rionali, non aveva minimamente. Formare l'as roma
da zero avrebbe voluto dire creare una squadra debole e perdente in partenza e
ciò non sarebbe stato un buon biglietto da visita per la propaganda politica
del partito nazionale fascista.
Nel
1952, il giornalista Ezio Saini realizzò e pubblicò la storia illustrata
dell'as roma, primo libro a raccontare le gesta dei giallorossi. Nel volume di
oltre 500 pagine inserì anche un documento in cui venne identificata la data
del 22 luglio 1927 come giorno della fondazione. Un documento che si dimostrò
un clamoroso falso, o meglio si dimostrò essere l'ordine del giorno della prima
riunione societaria, dove vennero definite le cariche dirigenziali della
società giallorossa. Un tentativo di rintracciare documenti ufficiali fu
effettuato anche nel 1944, quando l'allora presidente giallorosso Baldassarre
riferì, sollecitato al riguardo in una assemblea generale, la non esistenza di
un atto ufficiale di fondazione, nè uno statuto. Fu tentato di rintracciarlo in
diverse sedi del Coni, anche perchè proprio il Coni prevedeva per regolamento
il deposito obbligatorio degli atti di costituzione di una società sportiva.
Nulla fu mai trovato e anche se in seguito moltissimi presidenti giallorossi
(tra cui anche Dino Viola) e diversi autori di libri sulla storia dell'as roma
hanno 'copiato' la versione forzata di Saini (quella del 22 luglio) ad
oggi, nonostante si cerchi di imporre il 22 Luglio come data di fondazione la
società giallorossa non ha un giorno in cui festeggiare la sua nascita...
Brevi conclusioni:
La Lazio fu fondata da un romano, Luigi
Bigiarelli, il 09 Gennaio 1900. Quattro anni prima, in terra ellenica si erano
svolte, su impulso del Barone De Coubertin, le prime Olimpiadi dell'era
moderna, che avevano segnato la rinascita dell'ideale olimpico del quale
Bigiarelli era un fervente cultore e al quale aveva consacrato le sue gesta di
emerito sportivo dell'epoca. La Lazio nacque da questo impulso sportivo e da un
poetico ideale, e proprio in onore della patria della cultura e dello sport, la
Grecia, Bigiarelli scelse per la sua 'idea' i colori bianco e celeste ed un
simbolo reale, vivo, preso di peso dall'iconografia della Roma imperiale della
quale appunto rappresentava la potenza.
L'as roma fu fondata da un abruzzese, Italo
Foschi, in una data imprecisata del 1927, in seguito ad un piano politico di
propaganda ordinato dal partito nazionale fascista. Ciò decretò, con malumori
ed aggiramento di regole federali, la fine di tante realtà calcistiche già
esistenti nella Capitale, al quale solo la Lazio si sottrasse. Foschi fece in
fretta anche per i colori sociali e il simbolo, prendendoli direttamente da due
dei clubs inglobati (Roman e Fortitudo)...
Ad oggi, in prospettiva generazioni future e pur non avendo certezze documentabili, si cerca d'imporre il 22 Luglio come data di fondazione ufficiale dell'as roma, riportando una supposizione (tra l'altro smentita dai fatti) e non un fatto storico certo.
In due parole: differenze genetiche.
Scritto da Aquila Romana