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Grazie Gen.Vaccaro

Gen.Giorgio Vaccaro
LA FUSIONE IMPEDITA

di Alessandro Vaccaro (nipote del gen. Giorgio Vaccaro) 25 Giugno 1927

Il segretario della Federazione Romana del Partito Nazional Fascista ha avuto una bella idea: riunire in una sola società tutte le maggiori forze calcistiche della capitale. Insomma Lazio, Alba, Fortidudo, Roman debbono fondersi per dar Luogo all'associazione sportiva roma, naturalmente con i colori del comune, ossia il Giallo e il Rosso. Nella sede della Lazio tutti ignorano nessuno sa, nessuno immagina di conseguenza nessuno teme. Ci troviamo verso la fine di giugno, infatti, dalle parti di San Giovanni stanno preparando festoni e luminarie per la festa del Santo, quando nella sede della Lazio viene recapitata all'indirizzo del Presidente della Società la convocazione presso la sede della Federazione Fascista per urgenti comunicazioni da parte del Federale. Il gelo vige, se fosse stata lanciata una bomba a mano, le conseguenze non sarebbero più atroci per i Laziali.

Il disegno di Italo Foschi risulta sinistramente limpido. Olindo Bitetti si scatena. S'impossessa della Convocazione e vola al solito rifugio delle sue pene: la caserma della milizia, in via Magnanapoli. Irrompe come una furia nell'ufficio del Capo di Stato Maggiore (mio Nonno) appunto il console Vaccaro, temprato socio Laziale. "Siamo Fregati!!!!", esclama Bitetti senza nemmeno salutare. Mio Nonno sbalordito cerca di calmarlo ancora prima di chiedere spiegazioni. Ma Bitetti, ansimando e con il viso rosso come un pomodoro dice: "Foschi vuole assorbire anche la Lazio con le altre per dar vita all'as roma!!?!!?!! Guardi ho la convocazione in mano questa è una truffa! Siamo fregati!!?!!! "Nonno dà uno sguardo alla convocazione e legge: il Presidente della Lazio deve presentarsi entro e non oltre due giorni...

Nonno rialza lo sguardo sul viso angosciato di Bitetti e spalanca le braccia dicendo: "Ma perché anche la Lazio?!?" Bitetti si sfoga: "Perché Foschi ritiene sufficiente una sola grande squadra senza antagoniste per spiccare meglio nel panorama calcistico, noi siamo forti e organizzati potremmo solo dare fastidio e oscurare questa prospettiva di unica squadra della Capitale. In più perchè la nuova società è senza campo e noi invece abbiamo la Rondinella. Qui tocca MOVESE!! Cosa si può fare oddio mio, oddio mio?!?!?!?"

Vaccaro riflette: "Certo che in due giorni si può far poco!!" Di punto in bianco si crea un silenzio tombale Nonno si siede, Bitetti pure. Il colore del suo viso è passato lentamente dal rosso paonazzo carico di tensione ad un bianco olivastro di rassegnazione. I minuti scorrono e nulla accade. Finalmente Nonno infrange questo silenzio, Bitetti lo segue con lo sguardo e il colore della sua pelle migliora, Nonno si alza lo guarda e gli dice: "C'è solo una strada!! Nominiamo il Generale Varini Presidente e il sottoscritto vicepresidente." "Poi da Italo (logicamente Foschi) ci vado io!!" Bitetti sospira di sollievo ma il Generale Vaccaro non ha finito: "Convoca subito l'assemblea e fai fare immediatamente queste nomine. Poi torna da me. Intanto questa convocazione la tengo io". Nonno prende la convocazione e se la infila nello stivale destro. (in quei tempi gli stivali della milizia possedevano delle taschine porta documenti nascoste all'interno). Bitetti ha un dubbio: "Ma Varini accetterà?!?" Vaccaro è già oltre: "Glielo diremo dopo!!" Bitetti neanche saluta il Generale, si fionda come un razzo al di fuori della caserma direzione sede. Appena arrivato comincia a urlare come un forsennato: "Assemblea!! Assemblea!! Assemblea!! Correte c'è l'Assemblea!!"

I colleghi ignari lo guardano con occhi scettici prendendolo per matto."Questo Bitetti - sussurrano - una ne fa e cento ne pensa!!" Ma comunque l'assemblea il giorno dopo si fa." Il Generale di cavalleria Ettore Varini è eletto presidente al posto dell'avvocato Micozzi, il Console della Milizia Capo di Stato Maggiore Generale Vaccaro vicepresidente, Bitetti Segretario. L'indomani Nonno si reca da Italo Foschi. Entra nello studio del Federale Bussando e aprendo la porta lentamente inserendo prima la gamba con calma e poi d'improvviso la testa. Foschi lo guarda e: "Ciao, cosa vuoi?" Gen. Vaccaro: "Sei tu che mi hai mandato a chiamare" Foschi ancora più sorpreso e spiazzato: "Io?? E quando??" Gen. Vaccaro quasi divertito: "Come no?? Ecco qui la tua convocazione!"Foschi: "Ah si ma è per la Lazio e io ho convocato il Presidente." Gen. Vaccaro: "Esatto. Da ieri sera Il Generale Varini è Presidente ed io sono il suo vice. Dunque che c'è? Dimmi."

Foschi lo guarda, realizza poco ma inizia: "Beh, guarda dobbiamo creare a Roma una grande Società e una grande Squadra. Già Alba, Fortitudo e Roman sono prontissime alla fusione, con voi siamo al completo anche perché avete una buona organizzazione interna da trasferire e un bel campo!"

Vaccaro si finge conciliante:"Tutto è possibile. Ma quali sono le condizioni?" Foschi a questo punto si fa ottimista e confidenziale: "Presidente nominiamo la medaglia d'oro Ulisse Igliori."Gen. Vaccaro: "D'accordo e i colori?" Foschi: "Logicamente usiamo quelli del comune e della città, Giallorossi". Vaccaro piano piano si irrigidisce e cambia posizione sulla poltrona, ma vuole portare fino in fondo le schermaglie. "Ah capisco. E come si chiamerebbe questa società?" Foschi: "E come vuoi che si chiami? Deve chiamarsi roma." Il Generale Vaccaro tira finalmente le conclusioni: "Sicchè la Lazio sparisce. La nuova società prende i colori Giallorossi, il nome di Roma e il Campo della Lazio. Bene. Allora caro Italo dimentichi un particolare: la Lazio è costituita in Ente Morale. Perciò penso che la fusione si possa prendere in considerazione..." (ironizza Vaccaro) Foschi: Annuisce Gen. Vaccaro: ...ma solo con il nome della Lazio, tanto più che Roma è appunto nel Lazio e con i colori del cielo. Per quanto debba confessarti che personalmente sono contrario per principio alla fusione, perché due squadre creano una forte emulazione e l'emulazione è la base dello sport.La Lazio ha un seguito di tifosi superiore alle altre prese singolarmente, quindi questo è un fattore che bisogna prendere in considerazione, il pubblico e gli atleti sono il sangue e il futuro dello sport. Bisogna tutelarli." Foschi squadra Vaccaro, prende tempo per una breve riflessione e chiude: "ho capito perfettamente non se ne fa niente". 


Ancora una volta La Lazio ha vinto, nel nome del suo ideale. Ed è la sua vittoria più segreta, fulminea decisiva. Pochi sapranno che nella breve parentesi di due serate nella fine di quel Giugno 1927 (il 25) la Lazio di Bigiarelli, di Ancherani, di Corelli, di Ballerini la Lazio che custodisce memorie di eroici caduti, di leggendari campioni di benemeriti pionieri, la Lazio che è stata la prima e la più moderna frontiera dello sport Romano e centromeridionale era morta ed è resuscitata. Così da una drammatica svolta, nasce anche il più prestigioso derby che tutti noi ora conosciamo.